Articoli pubblicato con il tag: NEET
Una buona scuola non deve lasciar fuori nessuno
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di Vittoria Gallina (esperta di politiche formative e di processi educativi in età adulta) in risposta all’articolo “Per avere una buona scuola ci vuole una buona discussione” -
I temi contenuti nel documento sulla Buona Scuola possono diventare azioni reali solo se la scuola non perde “pezzi” lungo il percorso e si definisce come istituzione sempre aperta ed utile sia per chi è in età scolare sia per chi, durante la vita, sente la necessità di essere sostenuto nella acquisizione di nuovi saperi e nell’orientarsi (o ri-orientarsi) in un mondo complicato e spesso poco accogliente.

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Per avere una buona scuola ci vuole una buona discussione
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Invito al dibattito di La Direzione di Scuola Democratica -
Il documento del Governo intitolato alla Buona scuola è un punto di partenza per una discussione generale di cui si sentiva il bisogno. Il primo suggerimento, quindi, è di misurarsi sulle singole questioni presenti nel documento per articolare e approfondire l’analisi e, soprattutto, per avanzare proposte. Analogamente è necessario procedere per quanto riguarda le questioni (e ce ne sono) di cui il documento non parla e che invece è utile o addirittura necessario affrontare.

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I costi dei NEET visti dalla Campania
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di Ugo Marani (professore di Politica Economica presso l’Università di Napoli Federico II, presidente di RESeT)
Un qualunque diplomato che non studi, non lavori o non si formi è, allo stesso tempo, uno spreco di potenziali risorse e un onere di bilancio pubblico, in termini di sussidi, indennità, imposte e contributi sociali non versati. I cultori dell’austerità, regionali e nazionali, dovrebbero fare attenzione. E invece no: il bilancio pubblico non si migliora includendo generazioni perdute ma escludendone altre, come se fosse meglio una maggior contraddizione domani che un tentativo di miglioramento oggi.

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Competenze degli adulti, l’emergenza rimane. Che fare ?
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di Fiorella Farinelli (Esperta di sistemi scolastici e formativi)
I risultati dell’Indagine PIAAC ci presentano un quadro non molto diverso da quello di analoghe ricerche precedenti. Certo, è possibile rinvenire le conseguenze di antichi ritardi del paese. Ma è evidente anche una duratura incapacità di venire a capo delle numerose criticità del nostro sistema educativo. PIAAC sottolinea che le competenze degli adulti non dipendono solo dalla qualità e solidità degli apprendimenti scolastici. Le strategie europee di maggior successo sull’apprendimento permanente indicano piste più complesse e diversificate che coinvolgono il mondo del lavoro, l’associazionismo e il privato sociale, il welfare locale e che agiscono sul lato sia dell’offerta che della domanda di cultura e di formazione. Saremo mai in grado di trarne insegnamento?

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EVENTI: Convegno nazionale L’istruzione degli adulti: dai progetti assistiti ai CPIA nelle reti territoriali per l’apprendimento permanente
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ORGANIZZATO DA: RIDAP – Rete italiana istruzione degli adulti
DATE: 09 maggio 2014 LUOGO: Roma

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Apprendistato in diritto dovere. Il difetto è nel manico
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di Fiorella Farinelli (Esperta di sistemi scolastici e formativi)

Il decreto 34/2014 ha suscitato discussioni accese introducendo modifiche nel contratto a tempo determinato e nell’apprendistato. Per entrambi si tratta della liquidazione di un insieme di vincoli che, a ragione o a torto, vengono ritenuti di impedimento alla ripresa dell’occupazione, in primis giovanile. Per fare un passo avanti l’apprendistato italiano per il diritto-dovere dovrebbe trasformarsi secondo la logica del “duale” tedesco.

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L’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri. Ultimi atti del ministro Carrozza

di Fiorella Farinelli (esperta di scuola e formazione)

Tra gli ultimi atti del ministro Carrozza ci sono due testi importanti per le scuole e per gli insegnanti che operano in contesti multiculturali, ma anche per la ricerca, accademica e non, che si misura con le sfide di una società che si trasforma anche per effetto delle grandi migrazioni.

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I numeri di Tuttoscuola sulla dispersione scolastica
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di Fiorella Farinelli (esperta di scuola e formazione)

Tuttoscuola ha fatto un po’ di conti sulla dispersione scolastica. Da numeri MIUR relativi al 2012-13, nella scuola secondaria di secondo grado mancano all’appello quasi 160.000 ragazzi, Il 27% del totale, tra iscritti all’ultima classe e quelli iscritti alla prima classe di cinque anni prima.

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