di Paola Bergamaschi
L’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) come ente Pubblico di ricerca (ricerca e tecnologia), produce continuamente conoscenze e competenze e, similmente alla scuola, all’università ed al mondo della formazione, ha una serie di stakeholder di cui è fondamentale sapere il grado di soddisfazione (considerando tra gli stakeholder anche i dipendenti in quanto lavorano per produrre valore sociale). Non meno di una scuola, l’Asi infatti, in quanto ente pubblico, è per definizione responsabile socialmente. In questo senso si è voluto avviare un iter che portasse a “mappare” il valore sociale creato dall’ASI.
Il bilancio sociale dell’ASI è un processo avviato, in sintesi, con la finalità di rendersi conto e di rendere conto del valore creato per i propri stakeholder.


di Anna Armone (direttore di “Rivista Trimestrale di Scienza dell’Amministrazione scolastica” e formatrice del personale scolastico) in risposta all’articolo “Per avere una buona scuola ci vuole una buona discussione” – La “Buona scuola”, benché ricca di spunti riformatori, non è coerente con il sistema costituzionale e amministrativo dell’istruzione. La funzione dirigenziale, il reclutamento dei docenti, la valutazione delle scuole e dei dirigenti vengono interpretati e progettati in una dimensione autoconsistente, negando la Governance dell’intero sistema.
Organizzato da: INVALSI Date: 10 luglio 2014 Luogo: Roma, Viale Trastevere 75
E’ uscito il nuovo numero di Scuola Democratica. Dopo due Special Issue usciti nel 2013 e prima del terzo monografico che sarà dedicato al tema dell’equità e delle disuguaglianze educative (che sarà curato da Alessandro Cavalli), quello che apre questo 2014 è un numero standard anche se, come vedremo, i contributi che presentiamo sono questa volta focalizzati soprattutto, anche se non esclusivamente, sull’ambito scolastico.
di Paolo Sestito (Banca d’Italia ed ex commissario straordinario INVALSI)
Le critiche alla misurazione, e l’evidenziazione dei possibili pericoli della misurazione, sono essenzialmente legate al fatto che le misure sono, quasi per definizione, imperfette e parziali. Tuttavia il rifiuto tout court della misurazione per via dei suoi possibili limiti può apparire “oscurantistico”. E’ proprio grazie a PISA e alla messa a disposizione dei suoi dati che si è avuto un fiorire di studi empirici sul sistema educativo, che sta portando a sostituire opinioni e pregiudizi con elementi conoscitivi fattuali.
di Luciano Benadusi (Direttore di Scuola Democratica e Learning4)
Ritorno sul manifesto pubblicato dal Guardian sul programma PISA dell’OCSE, raccogliendo l’invito di Paolo Landri , apparso in questo blog, a trarre spunto dalle critiche e proposte ivi contenute per sviluppare anche in Italia un dibattito su come migliorare il sistema di valutazione. A tal fine non giova certo la contrapposizione manichea, così frequente in Italia, fra chi esalta l’OCSE e l’INVALSI e chi ne considera l’azione gravemente mortifera per la scuola.
di Paolo Landri (Primo Ricercatore CNR-IRPPS)
Nel clima surriscaldato delle polemiche sulla somministrazione delle prove INVALSI merita attenzione la lettera di un gruppo internazionale di accademici pubblicata da The Guardian e indirizzata al responsabile del programma OCSE-PISA, Andreas Schleicher. La lettera è fortemente critica ma ha anche una interessante pars construens in cui vengono avanzate serie proposte per migliorare i processi di valutazione dei sistemi educativi e per poter modificare il programma OCSE-PISA in modo più pluralistico.
di Fiorella Farinelli (esperta di scuola e formazione)
La composizione della commissione per la scelta del nuovo presidente dell’Invalsi ha riacceso la discussione sul destino dell’Istituto e, più in generale, sulla valutazione scolastica. Inevitabile,considerato che a farne parte sono stati chiamati quasi esclusivamente dei “detrattori” più o meno severi delle attività promosse dal nostro Istituto per la valutazione.