di Maddalena Colombo (professore associato di Sociologia dell’educazione, Università Cattolica di Milano) –
Si parla spesso di “crisi del welfare” ed è impossibile non scorgere una minaccia concreta anche per il sistema educativo che, in Italia, si basa massicciamente sulle finanze pubbliche. Eppure attraverso i dati del MIUR e ISTAT, possiamo notare che nonostante la sfiducia il sistema scolastico ed universitario italiano sta rispondendo in misura tutto sommato superiore alle attese.


di Matteo Turri ( esperto di valutazione universitaria) –
Il confronto di AVA, il sistema di accreditamento e valutazione della didattica universitaria, con le principali esperienze di assicurazione della qualità europee, mette in luce spazi di miglioramento che non si deve temere di percorrere.
di Emanuela Proietti (Dottoranda in Teoria e Ricerca Educativa ; Segreteria Ruiap)
Come riconoscere, validare e certificare le competenze è al centro di un ricco e articolato dibattito da diversi anni, nel nostro Paese. Dopo le importanti novità legislative introdotte a partire dal 2012, oggi una delle questioni cruciali è la preparazione di figure professionali formate in modo da garantire il completamento del processo all’interno del Sistema di certificazione delle competenze.Il Convegno promosso dalla Ruiap – Rete Universitaria Italiana per l’Apprendimento Permanente e dall’Università degli Studi di Padova, ha rappresentato un importante momento di dibattito su questi temi.
Organizzato da: Isfol Quando: 14 luglio 2014 Dove: Roma Auditorium Isfol – Roma, corso d’Italia 33
E’ uscito il nuovo numero di Scuola Democratica. Dopo due Special Issue usciti nel 2013 e prima del terzo monografico che sarà dedicato al tema dell’equità e delle disuguaglianze educative (che sarà curato da Alessandro Cavalli), quello che apre questo 2014 è un numero standard anche se, come vedremo, i contributi che presentiamo sono questa volta focalizzati soprattutto, anche se non esclusivamente, sull’ambito scolastico.
di Giunio Luzzatto (esperto di organizzazione didattica dei sistemi universitari)
La discussione pubblica sulla valutazione delle Università italiane ha preso finora in esame quasi esclusivamente il tema della ricerca scientifica (analisi VQR dell’ANVUR, e superficiali riferimenti mediatici alla collocazione dei nostri Atenei in graduatorie internazionali). Qui discutiamo invece, distinguendo i livelli (globale, o europeo, o italiano), quanto si sta muovendo circa la valutazione della didattica.
di Marco Manariti (Responsabile Forma Mentis Innovazione e Sviluppo)
Quanto costa rinunciare ai nostri talenti? Il Decreto lavoro, le previsioni europee e le possibili risposte alla fuga di talenti
di Fiorella Farinelli (Esperta di sistemi scolastici e formativi)
I risultati dell’Indagine PIAAC ci presentano un quadro non molto diverso da quello di analoghe ricerche precedenti. Certo, è possibile rinvenire le conseguenze di antichi ritardi del paese. Ma è evidente anche una duratura incapacità di venire a capo delle numerose criticità del nostro sistema educativo. PIAAC sottolinea che le competenze degli adulti non dipendono solo dalla qualità e solidità degli apprendimenti scolastici. Le strategie europee di maggior successo sull’apprendimento permanente indicano piste più complesse e diversificate che coinvolgono il mondo del lavoro, l’associazionismo e il privato sociale, il welfare locale e che agiscono sul lato sia dell’offerta che della domanda di cultura e di formazione. Saremo mai in grado di trarne insegnamento?
di Andrea Ciarini (Dipartimento di Scienze Sociali ed Economiche, Roma)
Quanto e in che misura i filoni di studio sui temi dell’education e sul welfare tornano oggi a intrecciarsi dopo anni nei quali entrambi avevano proceduto su binari paralleli, senza una effettiva integrazione dei rispetti campi disciplinari?Quali ricadute e quali politiche immaginare per una integrazione virtuosa di questi due ambiti, non solo in Italia ma anche in Europa da qui al prossimo futuro?
di Emiliano Mandrone (Economista Isfol, Ente Pubblico di Ricerca, Responsabile Indagine PLUS)
L’Italia, co-presidente di turno della U.E, dedica l’anno 2014 al “ricercatore”. Predica bene ma come tratta la ricerca? La ricerca è vista spesso come un critico letterario pronto alla stroncatura, invece andrebbe interpretata come un coach, un suggeritore, come un tool di navigazione. Solo una ricerca libera ed autorevole può aiutare l’azione politica ed economica a raggiungere, in maniera più efficiente e rapida, gli obiettivi auspicati. È una cura preventiva che consente poi uno sviluppo migliore.
di Fabio Matarazzo (avvocato nel foro di Roma e già direttore generale del Ministero dell’Università e della Ricerca)
L’Agenzia di Valutazione del sistema Universitario e della Ricerca (ANVUR) ha presentato a Roma, il 18 marzo, il suo primo rapporto biennale. La dettagliata fotografia della situazione dell’Università e delle ricerca conferma una malattia conosciuta da tempo.