di Fabrizio Dacrema (esperto di formazione e lavoro- CGIL nazionale) – Il potenziamento del rapporto scuola lavoro non può che essere parte di una strategia generale di innalzamento delle competenze dei cittadini e dei lavoratori. Anche la politica scolastica deve convergere su questo obiettivo. La ripresa di una politica di investimenti nella scuola pubblica deve accompagnarsi a un progetto a medio e lungo termine finalizzato a superare i limiti strutturali del sistema formativo italiano.


di Nicola C. Salerno (economista presso Reforming )
Per fare buona la scuola servono risorse. Sulla base dei dati del Dipartimento per le Politiche dello Sviluppo (Conti pubblici per funzioni) si analizza la spesa per l’istruzione scolastica tra il 1996 e il 2012, sia nell’aggregato nazionale che nello spaccato regionale. In termini reali, le risorse dedicate al sistema-scuola sono di fatto ferme al 1996.
QUANDO: martedì 3 febbraio, dalle ore 9.30 DOVE: Roma,Centro Congressi Cavour (via Cavour, 50/a)
Nel corso dell’appuntamento, che apre un ampio percorso di confronto, approfondimento e partecipazione, verranno presentate le proposte CGIL su un tema decisivo per lo sviluppo del Paese e per l’occupazione dei giovani.
di Marcella Delle Donne (Sociologa) – Separati e lontani dai plessi scolastici, i minori Rom in età scolare vengono prelevati ogni mattina da pulmini gestiti da cooperative finanziate dall’ente pubblico. Molte sono le assenze e i bambini Rom giungono, in genere, in ritardo. Hanno difficoltà con la lingua italiana. Per la mancanza di spazio e di luce nelle abitazioni dei campi, i quaderni vengono lasciati a scuola, così anche i più svelti accumulano un gap nell’apprendimento con gli alunni italiani. Un gap che è destinato ad ampliarsi nelle fasi successive del percorso scolastico.
Quando: Giovedì, 22 Gennaio 2015, ore 9,00-13.00 Dove: Aula Magna LUISS – Viale Pola 12, Roma
L’Associazione TreeLLLe e la Fondazione Rocca propongono una nuova ricerca, questa volta centrata sulla Germania e in particolare su alcune peculiarità del suo sistema educativo a confronto con il nostro e sulle ben più rilevanti risorse (pubbliche e private) investite in ricerca e innovazione.