Il modello di valutazione inglese è quello a cui fare riferimento? Proviamo allora a delineare una sintesi delle sue caratteristiche
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di Alessia Pozzi (Sociologa dell’educazione)

 

In questi giorni in cui tanto si parla del rapporto “La buona scuola” proposto dal governo Renzi, ho più volte ripensato all’affermazione fatta lo scorso luglio dal Ministro Giannini durante la presentazione del risultati delle prove INVALSI 2014. In poche parole il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca attualmente in carica ha dichiarato, senza mezzi termini, che il modello valutativo a cui intende fare riferimento è quello inglese.

Che in Italia si stesse, con le opportune modifiche e aggiustamenti del caso, lavorando in questa direzione era intuibile dai progetti attuati dall’INVALSI negli ultimi anni. Mi riferisco a VALES e Valutazione e Miglioramento che, attraverso dei team di valutatori esterni alle istituzioni scolastiche, si prefiggono lo scopo di effettuare una valutazione delle scuole e dei dirigenti scolastici al fine di definirne dei piani di miglioramento. Ed ecco che ora il nuovo programma pensato dal Governo per la scuola parla della necessità di attuare una valutazione delle scuole, in cui degli ispettori forniranno un supporto fondamentale nella stesura dei rapporti e dei piani di miglioramento (si noti l’utilizzo del termine ispettori, e non più quello di valutatori come nei progetti dell’INVALSI, come del resto avviene proprio nella normativa anglosassone).

Mi sembra a questo punto interessante delineare le caratteristiche fondamentali del modello di valutazione inglese.

È l’Office for Standards in Education, Children’s Services and Skills (Ofsted) che si occupa di controllare e regolamentare i servizi in materia di istruzione e competenze per gli studenti di tutte le età. Si tratta di un ente indipendente che effettua ogni anno una mole considerevole di ispezioni in tutte le scuole d’Inghilterra producendo dei report che poi saranno resi pubblici su di un apposito sito web.

Il quadro normativo di riferimento si basa sull’Education Act 2005 (e successive modifiche), l’Education and Ispection Act 2006 e lo School inspection handbook. La valutazione interessa sia le scuole pubbliche sia molte di quelle private, a partire dalla scuola dell’infanzia fino alle superiori.

Il team di ispettori è composto da un leader e da un numero variabile di componenti dipendente dalla grandezza e dai risultati ottenuti dalla scuola nelle visite precedenti. In genere si tratta di professionisti dipendenti dall’Ofsted (denominati Her Majesty’s Ispectors e Additional Ispectors a seconda del contratto che li lega con l’ente), o da fornitori di servizi esterni di ispezione.

Lo scopo delle ispezioni nelle scuole è quello di effettuare una valutazione esterna e indipendente della loro efficacia e di suggerire dei piani di miglioramento nel caso in cui le istituzioni in questione non riescano a raggiungere gli standard prestabiliti. Congiuntamente i risultati forniranno al Segretario di Stato per l’educazione e al Parlamento informazioni rispetto le performance del sistema educativo nello specifico e nel suo complesso e ai genitori utili indicazioni per quanto riguarda le scuole che stanno scegliendo per i loro figli.

L’intervallo di tempo tra un’ispezione e l’altra nella medesima scuola varia a seconda dei risultati ottenuti nella visita precedente e può variare da un periodo massimo di cinque anni fino ai tre mesi nei casi giudicati come “inadeguati”. Inoltre, la visita può avvenire in qualsiasi momento dell’anno scolastico, anche senza preavviso, e comunque deve essere preannunciata tramite una notifica telefonica non prima delle ore dodici della giornata lavorativa precedente l’ispezione.

Il team di ispettori ha a disposizione una scala di valutazione a quattro punti (eccezionale, buono, necessita di miglioramento e inadeguato), per esprimere un giudizio rispetto: all’efficacia complessiva della scuola, alla qualità dell’insegnamento, al comportamento e alla sicurezza degli studenti, alla qualità della leadership, al management della scuola, all’apprendimento degli studenti. Nel caso in cui una scuola sia giudicata come necessitante di un miglioramento o inadeguata sono attuate delle misure specifiche di intervento.

Durante la visita gli ispettori svolgono una serie di attività come l’osservazione delle lezioni in classe, sia in sessioni in cui è richiesta la presenza del Dirigente scolastico sia in sua assenza. In questo caso, per esempio, agli studenti può essere chiesto di leggere, di discutere sul brano appena letto utilizzando dei testi sia conosciuti sia a loro inediti. Al termine dell’osservazione gli ispettori effettuano degli incontri con lo staff della scuola per discutere sulle problematiche emerse e congiuntamente dialogano con gli studenti e i loro genitori.

I risultati ottenuti sono sinteticamente comunicati alla scuola al termine dell’ispezione, anche se il giudizio complessivo del team verrà redatto entro cinque giorni lavorativi (un giorno nei casi giudicati come inadeguati). Il report finale sarà pubblicato sul sito dell’Ofsted entro ventotto giorni dall’ispezione nella scuola.

Ora che il modello di valutazione inglese sia fortemente strutturato e articolato mi sembra sia evidente.

La mia perplessità riguarda il fatto che se quello inglese è realmente, e non solo retoricamente, il modello al quale il Ministro Giannini intende fare riferimento credo che ci sia davvero molta strada da fare. Per esempio mi domando: quali figure professionali saranno incaricate di compiere le ispezioni? Il Sistema Nazionale di Valutazione sarà in grado di gestire tutti i nuovi processi di valutazione che riguarderanno sia le scuole pubbliche, sia le statali e le paritarie? Chi formulerà i piani di miglioramento? Le scuole singolarmente grazie al “comune cruscotto di riferimento” (come viene indicato dal rapporto del Governo)? E dal punto di vista dei finanziamenti che dovranno sostenere tutta la macchina valutativa come la mettiamo?

Staremo a vedere.

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